Erano anni che sognavo la Normandia: i tipici villaggi bretoni con quell'atmosfera bucolica, le imponenti falesie di alabastro e, soprattutto, quel pezzo unico di Mont Saint-Michel! Purtroppo dall'Italia gli aeroporti più vicini sono Nantes e Parigi Beauvis, distanti un paio d'ore circa dalla regione; e i voli hanno sempre prezzi folli. Però è accaduto un "mezzo miracolo", ovvero Volotea ha iniziato ad operare dall'aeroporto di Firenze, quindi ne ho approfittato per organizzare una fuga in bassa stagione, nello specifico dal 4 al 7 dicembre 2025 (ben due giorni di ferie, il "massimo" in questo mio progetto). Il periodo invernale tra Novembre e Gennaio è considerato bassissima stagione ma, mio modesto parere, ne vale assolutamente la pena: non è un freddo invivibile e pioviscola di frequente, ma in quell'area accade praticamente tutto l'anno e non sarà un limite per il vostro percorso.
Sono arrivato il giovedì sera intorno alle 17 a Nantes e, per via del traffico, ci ho messo quasi 3 ore ad arrivare a destinazione. Tempo di andare a cena e mi sono subito infilato sotto le coperte. Mont Saint-Michel deve essere visto sia con l'alta marea, quando sembra un'isola galleggiante, che con la bassa marea, quando i meandri e le praterie verdi lo circondano e le pecore scorrazzano libere. Incredibile se si pensa che i monaci nel XIV secolo dovevano convivere due volte al giorno con le alte maree, che li rendevano di fatto isolati. Comunque è fondamentale informarsi sul SITO UFFICIALE, veramente esaustivo sotto ogni punto di vista. Per la mattina di oggi l'alta marea era prevista per le 6.48, quindi sveglia alle 6 e via verso i parcheggi ufficiali (prezzi folli anche in bassa stagione). Questi sono un po' lontani dall'inizio della passerella e abbastanza lontani dall'ingresso del borgo, per fortuna esiste una navetta gratuita...che però non opera prima delle 8.30. Una bella camminata sul ponte, avanti e indietro, per catturare il monte dormiente da più angolazioni possibili, fina allo spuntare di un'alba infuocata che difficilmente mi scorderò. Avevo studiato un po' di punti strategici sulla baia per fare fotografie, ma mi sono subito reso conto di quanto sia imprudente avventurarsi senza una guida e senza calzature adatte: il terreno è argilloso, si scivola e ci si impantana facilmente. Evitate di avventurarvi, piuttosto prenotate una visita guidata. Dato che in bassa stagione gli esercizi commerciali aprono alle 10, mi sono potuto godere solo un giro del borgo ancora tra le braccia di Morfeo, per poi ripartire e rispettare la mia lunga tabella di marcia: visitare tanti tipici villaggi normanni, con le casette a graticcio e le stradine acciottolate, tra l'altro addobbate splendidamente per le feste Natalizie! Il primo paese che ho visitato è stato Dinan, distante circa 50 minuti dal monte, un piccolo gioiello medievale sul fiume Rance. Mi sono goduto quasi due ore, pranzo compreso, nella città fortificata, iniziando il tour da Place des Merciers,
proseguendo nella pittoresca Rue du Jerzual, fino ad arrivare sul ponte all'uscita della Rue du Petit Fort, che attraversa il fiume Rance. Quando pensavo alla Normandia, mi immaginavo proprio villaggi come questo! Due ore e mezzo di macchina mi separavano poi dal villaggio di Beuvron-en-Auge, considerato uno dei più belli della Francia, composto da una rete di case a graticcio e piccoli edifici che creano un nucleo protetto. Ormai è super turistico e rinomato per essere parte della "strada del sidro", per cui ho apprezzato la solitudine della bassa stagione. Mi sono bastati 20 minuti per visitare il paese, poi mi sono rimesso in marcia per raggiungere Beaumont-en-Auge, a circa mezz'ora di auto. Questo è un altro piccolo villaggio tipico, fortificato su un'altura, famoso per essere il paese natale di quel genio di Pierre Laplace! La gente cerca le origini dei poeti, io da buon ingegnere cerco quella dei matematici (il buon Pierre mi ha fatto ammattire non poco all'Università con la sua trasformata). Questa cittadina non è assolutamente turistica, infatti ho trovato tutto chiuso, per cui dopo 10 minuti sono partito in direzione Pont Audemer, la Venezia della Normandia! Si, perchè questa città nasce intorno al fiume Risle e si è sviluppata come città fluviale, con canali, ponticelli in pietra e strade strette che ancora oggi le regalano un aspetto romantico. Non è un piccolo villaggio come quelli visitati precedentemente, è proprio una ridente cittadina molto trafficata. Se avrete fortuna, c'è un parcheggio gratuito a poche centinaia di metri da Piazza Victor Hugo, base di partenza per un giro sulla principale Rue de la République dove apprezzare i ponticelli che attraversano il canale sulle vie limitrofe. Tempo di fare una dolce e meritata merenda, adoro la pasticceria francese, che ho preso la strada per Honfleur, circa mezz'ora di auto, base di partenza per il giorno successivo. Volevo godermi un giro notturno, ma la pioggia era veramente incessante, per cui ho solo cenato e poi sono andato a coricarmi in camera.
Un castello delle fate in mezzo al mare, un palazzo da sogno posato sulla roccia. Una meraviglia di pietra, un merletto di granito eretto verso il cielo. (Guy de Maupassant)
Come detto in questa stagione albeggia molto tardi, dopo le 8.30, per cui stavolta mi sono concesso di dormire un po' di più e poi mi sono avviato nel centro di Honfleur. Senza dubbio è una delle cittadine più affascinanti della Normandia, con il suo porticciolo pittoresco che regala splendidi riflessi delle casette colorate circostanti. Proprio da qui è iniziato il mio giro, per arrivare nella centralissima Place Saint-Catherine e perdersi nelle "acciottolatissime" Rue de l'Homme de Bois, Rue ded Lingots e Rue du Puits, tutte limitrofe alla Chiesa di Santa Caterina. Sono capitato nel giorno del mercato, il sabato, ed è stato bellissimo vedere tutti i commercianti che allestivano i banchetti con le prelibatezze francesi! Forse mi sarebbe piaciuto restare qualche ora in più e vedere prendere vita il mercato ma, data l'incertezza del meteo, volevo partire il prima possibile per raggiungere l'ultima meta del viaggio: le falesie di alabastro ad Etretat! Circa 45 minuti di auto, compreso l'unico piccolo (ma carissimo) tratto di autostrada, per raggiungere il parcheggio di Place du Général du Gaulle, anche questo molto caro ma comodo perchè si trova all'inizio del sentiero. Lo spettacolo che mi si presanta al mio arrivo è surreale: onde enormi che si infrangono di continuo sulla costa, che nei secoli, insieme a pioggia e vento, hanno modellato questi archi e grotte naturali. Non è un caso che questo scenario abbia ispirato artisti del calibro di Monet. Dal parcheggio si sale facilmente per raggiungere il punto panoramico tra la falesia d'Aval e la falesia La Manneporte; successivamente, si percorre tutto il litorale, accompagnati dall'incessante rumore delle onte, per salire sul punto panoramico opposto sopra la falesia d'Amont e rimanere ancora una volta incantati. Questo è un luogo leggendario della Normandia, non potete dire di aver visitato questa regione se non avete visitato le falesie. Prima di ripartire ho fatto un salto veloce per fotografare la casa di un altro personaggio d'autore: Maurice Leblanc, il padre di Lupin, che proprio qua ha scritto molti testi del ladro più famoso del mondo. Due ore e mezzo circa per rientrare alla base, ovvero Mont Saint-Michel, per scattare le foto con la bassa marea e visitare l'Abbazia. Volevo immortalare il famoso meandro a "serpentello", ma purtroppo tutta l'area è recintata (immagino per non far fuggire le pecore) e mi sono dovuto accontentare di stare sul ciglio della prateria. Il risultato è stato comunque molto soddisfaciente. Ho fatto quindi in tempo a visitare la famosa Abbazia: una struttura piramidale divisa su 3 piani per un totale di 15 stanze, costruite per rispettare e ottimizzare il concetto di "ora et labora". Posso andare in hotel a riposarmi, il giorno dopo mi aspettano altre 2 ore di auto per rientrare all'aeroporto di Nantes, vado a letto soddisfatto e consapevole di aver organizzato un itinerario pazzesco! Merci beaucoup, France, à bientôt!
Le falesie sono le sentinelle del mare: vegliano sul vento e sulla luce. (Frase popolare normanna)